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I REQUISITI ESSENZIALI DEGLI ALLOGGI SECONDO LA NORMATIVA DI IGIENE

Come narra il Regolamento di Igiene tipo della Regione Lombardia, ogni alloggio deve essere idoneo ed assicurare lo svolgimento delle attività proprie del nucleo familiare . Deve pertanto essere costituito da vani tali da essere raggiungibili internamente all'alloggio stesso o al massimo tramite passaggi coperti e protetti anche lateralmente. Inoltre tutte le aree destinate alle diverse attività della vita quotidiana devono risultare opportunamente isolate e non interferenti: per questo motivo le tipologie edilizie convenzionali distinguono immediatamente l'unità abitativa in “zona giorno” e “zona notte”, dotando le stesse degli opportuni servizi o accessori, adeguatamente separati dagli spazi di stazionamento.

Al fine di assicurare un idoneo soleggiamento , gli alloggi non devono essere orientati verso Nord: si sceglie, di solito, e dove la morfologia e la caratteristica del sito lo permettono, l'affaccio del fronte principalmente (soggiorno e cucine) verso Sud-Ovest e i fronti della “zona notte” con orientamento a Nord o a Est.

Uno tra i requisiti essenziali che garantiscono l'abitabilità, viene espresso dal rapporto di aerazione e illuminazione in funzione della superficie di ogni locale. Tutti gli spazi di abitazione o di servizio devono avere un'adeguata superficie finestrate apribile per garantire illuminazione e ricambio di aria. La progettazione dell'esatta superficie finestrate è oggetto di numerosi calcoli e attestazioni analitiche dei professionisti del settore, impegnati già in fase progettuale a dimostrare la congruenza tra l'ampiezza delle finestre e la superficie del locale pertinente. La normativa prevede infatti che per ogni locale abitabile deve essere assicurato un fattore di luce diurna non inferiore allo 0,018 misurato dal punto più sfavorevole ad un'altezza di cm 90 dal pavimento. La superficie utile delle finestre di ogni singolo locale –calcolata deducendo i primi 60 cm dal pavimento per le portefinestre e la metà della proiezione dell'aggetto superiore a cm 120 come per esempio gli sporti di gronda del tetto o i balconi dei piani superiori- devono quindi risultare superiori al 12,5% corrispondente ad almeno 1/8 della superficie del pavimento. Per esempio una camera da letto di metri 4,00 x 4,00 ovvero di mq 16 deve possedere una porta-finestra di superficie utile di almeno mq 2,00.

Gli alloggi devono inoltre essere progettati e realizzati per soddisfare l'opportuna evacuazione di sostanze inquinanti e di vapore acqueo , prodotti dalle persone e da eventuali processi di combustione che potrebbero costituire rischio per il benessere o la salute delle persone. Per questa ragione le finestre devono garantire il passaggio della luce, ma soprattutto devono essere apribili per consentire il giusto ricambio d'aria. Nei bagni, per esempio, deve essere sempre presente una finestra apribile di dimensione non inferiore a mq 0,50 e comunque rispettosa dei precedenti rapporti aero-illuminanti. Solamente per il bagno secondario la legge consente il ricambio artificiale, comunque garantito dall'aspirazione forzata nella misura minima di 6 volumi per ora in continuo o 12 in automatico.

La normativa prevede anche che nelle costruzioni siano soddisfatti determinati valori termo-idrometrici necessari per la corretta attività umana. Per questa ragione i muri perimetrali devono avere spessore adeguato, in relazione ai materiali da costruzione impiegati, tali da garantire la protezione dei locali dalle variazioni termiche e dall'azione degli agenti meteorici. I recenti decreti legislativi 192/2005 e 311/2006, e il DGR VIII/5773 per la Lombardia prevedono valori limite di trasmittanza termica delle strutture opache verticali di 0,34 W/mqK.

Inoltre tutti gli spazi adibiti ad abitazione e quelli accessori devono essere serviti da idonei impianti di riscaldamento tali da assicurare, anche nei mesi più freddi, una temperatura dell'area interna pari ad almeno 18° C (20° nei bagni) e in linea generale una temperatura di 20 ° C (con scarto di 1 °C ) con umidità relativa dal 40 al 60% nella stagione invernale e una temperatura compresa tra 25 e 27 ° C con umidità relativa identica nella stagione estiva.

Il problema dell' umidità e della muffa, sono spesso causa di inagibilità di molti alloggi.

Si ritiene possa essere dovuta a formazione di condensa prodotta dal normale uso del bagno (produzione di vapore), correlata con la scarsa ventilazione dello stesso e dell'isolamento delle pareti. L'intervento più immediato per la riduzione del problema è quello di garantire una maggior ventilazione e ricambi d'aria dell'ambiente (superiori a 0,5 volumi/ora); se il problema dovesse persistere, significherebbe invece che il grado di isolamento delle pareti esistenti non sarebbe sufficiente, ovvero la resistenza termica del muro (K) non sarebbe adeguata e contribuirebbe quindi in maniera rilevante a produrre questi fenomeni.

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