L'AUTOSTRADA PEDEMONTANA LOMBARDA: UTOPIA O REALTA'
Fin da piccolo sognavo di poter andare in vacanza in Valtellina passando da Como e Lecco comodamente in autostrada. Sono passati più di 30 anni e purtroppo per andare nel capoluogo lariano serve sempre un'ora buona di macchina tra un paese e l'altro attraversando la congestionata SS 342 briantea.
L'autostrada Pedemontana avrebbe dovuto unire i capoluoghi Prealpini di Varese, Como e Lecco, per connettersi a Dalmine con la A 4 fino a Bergamo.
Le origini storiche del collegamento pedemontano risalgono a percorsi di origine celtica e di epoca romana, collettori dei traffici con le vallate prealpine.
Già negli anni 60 affioravano le problematiche del sistema infrastrutturale lombardo definendo così la necessità di realizzare un collegamento veloce e diretto trasversale sull'asse Est-Ovest collocato nella fascia pedemontana a Nord di Milano. Le aree prealpine delle province di Varese, Como, Lecco e Bergamo, che per popolazione e attività produttiva avevano, ed hanno tuttora, un'elevata concentrazione insediativa, denunciavano la carenza di adeguate strutture stradali e ferroviarie nel territorio. I collegamenti esistenti, non erano più in grado di soddisfare una mobilità sempre più efficiente e congestionata. Emerse quindi l'esigenza di pianificare e realizzare, in alternativa, un sistema di mobilità policentrico (fonte www.pedemontana.com ).
Nasceva quindi il progetto Pedemontana, progetto destinato a rimanere sulla carta dagli anni '60 ad oggi, nonostante lo sviluppo di traffico commerciale e privato sia aumentato in maniera esponenziale ed insostenibile.
Dal 2001 si riprende a parlare seriamente di questa utilissima arteria modificando però il tracciato tanto da escludere, nel nuovo progetto, i tre capoluoghi prealpini.
Infatti l'imponente opera autostradale è stata trasformata da Pedemontana - ai piedi dei monti - a nuova tangenziale Nord di Milano o alternativa alla Serenissima ; i vantaggi per Varese e Provincia sono comunque abbinati al completamento della Tangenziale di Varese ovvero con la connessione diretta della A9 da Gazzada al valico del Gaggiolo e quindi al sistema autostradale elvetico e nella interconnessione a Busto Arsizio/Malpensa della nuova arteria.
Il progetto di un collegamento veloce e diretto Varese-Como-Lecco resta quindi ancora utopia, diventando così oggetto di nuove fertili iniziative, idee e progetti alternativi ancora in fase di studio.
Sicuramente risolvere il “nodo di Varese” (uno degli ultimi capoluoghi in Italia senza tangenziale), completando finalmente la tangenziale Est , rappresenta un'ottima occasione per risolvere in parte il traffico veicolare del capoluogo e in parte per creare una valida alternativa al valico comasco di Brogeda, già congestionato.
L'autostrada dei Laghi A8 ( Il 21 settembre del 1924 viene inaugurato a Lainate il primo tratto, da Milano a Varese, di quella che diverrà l' Autostrada dei Laghi e che sarà la prima autostrada a pedaggio realizzata nel mondo- fonte Wikipedia ) è rimasta infatti un “ramo secco” che muore a Varese soffocando così lo sviluppo commerciale e turistico da e verso il continente e la vicina Svizzera che l'aveva caratterizzata fin dalla sua nascita.
Viste le ultime approvazioni del Governo e, non ultima, il via libera definitivo del CIPE ( Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ) sembrerebbe che finalmente si potrà dare inizio ai lavori.
L'intera opera costerà circa 4,3 miliadri di Euro e si svilupperà su un tracciato complessivo di 87 Km (di cui ben 40 in galleria) dall'interconnessione con la SS.336 di Malpensa fino all'autostrada A4 a Dalmine; la fine dei lavori è prevista per il 2012, l'inizio effettivo dei cantieri…….ancora non si sa!
Il progetto è stato integrato ottimizzando l'inserimento dell'infrastruttura nel territorio e nell'ambiente, minimizzando l'impatto ambientale sul territorio.
” La scelta delle soluzioni interrate (gallerie e trincee) nei punti di maggiore criticità ambientale ha lo scopo di risolvere in modo strutturale i problemi di impatto ambientale e territoriale. Sono stati inoltre studiati appositamente interventi di sistemazione ambientale, che affronteranno il problema della mitigazione degli impatti
con riferimento alle diverse componenti che caratterizzano i singoli luoghi: paesaggio, rumore, vegetazione, suolo-sottosuolo, acque. Ai fini del miglior inserimento ambientale, è stata dedicata anche particolare attenzione alla qualità architettonica e formale dei manufatti stradali e delle principali opere d'arte” (tratto dal sito www.pedemontana.com ).
Per chi fosse interessato a visionare i progetti e i filmati di simulazione ambientale del tracciato o approfondire l'argomento trattato, è attivo ed aggiornato il sito della società Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.a . su http://www.pedemontana.com .
Dal sito è possibile scaricare, oltre alle notizie della società e della storia del progetto, anche i disegni tecnici del tracciato, degli snodi autostradali, o ancora di maggior impatto, i filmati della simulazione di impatto ambientale della futura autostrada sul territorio.
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