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LO SKYLINE VARESINO
La Provincia di Varese è ricca di scenari architettonici e ambientali di pregio, riccamente variegati che si alternano tra pianura, laghi e Prealpi.
All'interno di questo unico contesto naturale, dialogano con l'ambiente una moltitudine di paesaggi che hanno, con il tempo, contribuito a caratterizzare il genius loci della nostra zona.
Lo scenario più rappresentativo e caratterizzante, credo sia identificato dal profilo Sacro Monte / Campo dei Fiori che, interagendo anche con la veduta del Lago di Varese e del Monte Rosa come quinta scenografica di fondo, crea un'insieme paesaggistico invidiato e di particolare effetto scenico, specialmente al tramonto.
La “conca di Varese” che raggruppa appunto questo “coacervo paesaggistico” di pregio deve però necessariamente rapportarsi anche con la realtà urbana che la circonda.
La città di Varese riesce comunque a fondersi, quasi a mimetizzarsi impercettibilmente in mezzo all'ambiente, definendo un insieme paesaggistico che integra natura e artificio in un'unica armonia.
Grazie al suo sviluppo urbanistico su sette colli (risulterebbe comunque inopportuna l'analogia con Roma) Varese riesce a distribuirsi sul territorio in maniera omogenea, senza lasciare vistose cicatrici di impatto ambientale sul suo paesaggio.
Il visitatore che, risalendo dal lago, oppure percorrendo la S.P. n° 1 da Buguggiate verso la Schiranna -subito dopo l'uscita dell'autostrada- si trova di fronte allo skyline varesino non ha l'impressione di trovarsi davanti a una città ordinaria: il movimento orografico dei colli e il verde del paesaggio risultano infatti dominanti rispetto al cemento e mitigano quindi il brusco impatto di passaggio dalla campagna alla città che è invece spesso caratteristico di altri scenari urbani.
Varese - la Città Giardino- anche se non ha preso proprio spunto dalle Newtown inglesi, è l'unica realtà urbana del nostro paese ad essere tale: è l'unica “città non città” nel senso che non esiste una netta separazione tra spazi di campagna e spazi edificati; è uno stato di luoghi che sa condividere il naturale con l'artificiale nei medesimi ambiti territoriali.
Percorrendo infatti le vie di Varese si passa sempre in mezzo a parchi e giardini sia pubblici sia privati; esistono spesso spazi non edificati, anche in contrasto con la logica urbanistica del costruire: spazi verdi che non sono né città, né campagna e neppure parchi, ma che comunque contribuiscono a fare di Varese, la Città Giardino per eccellenza.
Grazie a questa organizzazione urbanistica, lo skyline complessivo del territorio varesino che scaturisce, riesce perfettamente a integrare la natura prealpina con l'architettura che la circonda.
Lo sfondo scenografico prevalente, viene ulteriormente rafforzato da alcuni elementi architettonici di valenza storica di pregio che rappresentano “eccezioni urbanistiche” rispetto al contesto, ma che creano la giusta caratterizzazione del luogo. Mi riferisco al Grand Hotel del Campo dei Fiori, al borgo del Sacro Monte con le Cappelle e la funicolare, e al Palace Hotel.
Le architetture Liberty che caratterizzano alcune di queste opere, si impongono nel paesaggio in maniera piuttosto vistosa, quasi prepotentemente a dominare la pianura e i laghi sottostanti.
Nonostante il forte impatto ambientale che ne deriva, il paesaggio riesce comunque a trarre vigore e carattere dall'architettura che si è ormai da tempo integrata.
Purtroppo parte di questi elementi architettonici appartengono ormai al passato, e ricordano un tempo forse più fiorente e ricco di turismo.
A Varese infatti, ormai da decenni, non esistono più delle “eccezioni” territoriali capaci di imprimere un segno forte sul territorio; un segno nel pieno rispetto del paesaggio e dell'ambiente, che sarebbe però capace di integrarsi con lo skyline esistente restituendo così a Varese il giusto rango territoriale che le spetta.
A tale proposito si sta lavorando assiduamente per delineare il nuovo P.G.T. (Piano di Governo del Territorio) -che sostituisce l'obsoleto e contradditorio P.R.G. (Piano Regolatore Generale)- in linea con il P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), per dare e definire le nuove linee guida dello sviluppo territoriale della nostra zona, nel rispetto dell'ambiente e della cultura locale.
Note:
– genius loci (“ Nel tempo moderno, genius loci è divenuta un'espressione adottata in architettura per individuare un approccio fenomenologico allo studio dell' ambiente , interazione di luogo e identità. Con la locuzione di genius loci si intende individuare l'insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città . Un termine quindi trasversale, che riguarda le caratteristiche proprie di un ambiente interlacciate con l'uomo e le abitudini con cui vive questo ambiente. Suole indicare il "carattere" di un luogo .” - fonte Wikipedia)
– skyline ( Si definisce skyline -letteralmente linea del cielo - il profilo delineato contro il cielo dal panorama complessivo degli edifici di una città, o più propriamente dalle loro terminazioni a cielo ossia dalle loro parti più elevate. - fonte Wikipedia )
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